I costi nascosti del cloud: cosa sapere prima di acquistare

Cloud: perché è una scelta strategica, ma va capita fino in fondo

Il cloud è diventato lo standard per l’innovazione IT. Offre scalabilità, flessibilità, accesso remoto, riduzione degli investimenti hardware e aggiornamenti continui.
Ma dietro offerte apparentemente convenienti, possono nascondersi costi non dichiarati che, nel tempo, aumentano la spesa reale e compromettono la convenienza dell’intera infrastruttura.

Per questo, prima di acquistare un servizio cloud, è fondamentale capire bene cosa è incluso, cosa è escluso e come viene calcolato il prezzo.

Saper leggere tra le righe di un’offerta cloud è un passaggio essenziale per fare una scelta davvero vantaggiosa e sostenibile.

I 6 costi nascosti più comuni nelle offerte cloud

Molti provider propongono offerte “entry-level” con costi iniziali molto bassi. Ma il conto reale si scopre spesso dopo l’acquisto, quando entrano in gioco servizi extra non inclusi o costi variabili poco chiari.

Ecco i 6 costi nascosti più frequenti nei contratti cloud:

1. Costi di uscita e trasferimento dati (egress)

Molti fornitori fanno pagare il traffico dati in uscita dalla piattaforma, anche se i dati sono tuoi. Questo può rappresentare un onere importante, soprattutto in fase di migrazione o backup.

2. Traffico di rete e banda larga extra

Il consumo di banda oltre una certa soglia può generare tariffe aggiuntive. Se non previsto in anticipo, questo impatta direttamente sul budget mensile.

3. Licenze software e strumenti accessori

Molte soluzioni IaaS o PaaS non includono licenze software (es. sistemi operativi, antivirus, strumenti di monitoraggio). L’aggiunta di questi elementi genera spese impreviste.

4. Costi per uptime garantiti (SLA avanzati)

Il livello base di servizio spesso non garantisce un uptime elevato. Se vuoi SLA stringenti (es. 99,99%), potresti dover pagare un upgrade contrattuale.

5. Supporto tecnico a pagamento o a ticket

Assistenza non sempre significa assistenza reale. Molti provider offrono supporto solo tramite ticket e in inglese, con tempi di risposta lunghi. Per avere un supporto umano, veloce e in italiano, servono pacchetti extra.

6. Overprovisioning e risorse inutilizzate

In assenza di una corretta progettazione iniziale, si rischia di acquistare più risorse del necessario. Questi sprechi non vengono rimborsati: li paghi ogni mese, senza usarli.

Costi nascosti del cloud e impatto reale per una PMI

• Egress / Trasferimento dati: Costo per il traffico in uscita verso l’esterno o verso altri sistemi.
• Impatto stimato: 50–100 € / mese → 600–1.200 € / anno
• Traffico extra / Banda larga: Spese per superamento della soglia di banda inclusa.
• Impatto stimato: 30–80 € / mese → 360–960 € / anno
• Licenze software accessorie: Licenze OS, antivirus, backup, monitoraggio.
• Impatto stimato: 100–200 € / mese → 1.200–2.400 € / anno
• SLA avanzati (uptime 99,99%): Costi extra per livelli di servizio più alti e garantiti.
• Impatto stimato: 50–150 € / mese → 600–1.800 € / anno
• Supporto tecnico reale: Assistenza umana con tempi rapidi e in italiano.
• Impatto stimato: 100–250 € / mese → 1.200–3.000 € / anno
• Overprovisioning risorse: Risorse acquistate ma non utilizzate.
• Impatto stimato: 150–300 € / mese → 1.800–3.600 € / anno

Totale impatto economico potenziale non previsto:

• Costo mensile extra stimato: 480–1.080 €
• Costo annuale extra stimato: 5.760–12.960 €

Domande da fare al fornitore prima di firmare il contratto

Un’offerta cloud va analizzata come un contratto strategico di lungo termine. Ecco le domande da porre prima di decidere:

• Quali costi sono fissi e quali variano in base all’uso?
• Il pricing è mensile, annuale o a consumo? Cosa succede se supero la soglia?
• Il supporto tecnico è incluso? Se sì, con quale SLA?
• Cosa succede se voglio disdire il servizio o migrare i dati? Ci sono penali?
• I backup sono inclusi o opzionali? Ogni quanto vengono eseguiti?
• La fatturazione è chiara, dettagliata e in euro?

Chi non ti dà risposte chiare a queste domande, non è il partner giusto per un percorso cloud trasparente.

Come stimare il costo reale del cloud per la tua impresa

Il costo reale del cloud non si limita al canone pubblicizzato. Serve un’analisi completa che tenga conto di:

• Carichi di lavoro attuali e futuri
• Picchi stagionali o imprevisti
• Backup, sicurezza, monitoraggio
• Costi di formazione del personale
• Eventuali costi di gestione (supporto, assistenza, aggiornamenti)

Spesso un servizio apparentemente più costoso è in realtà più conveniente, perché include tutto ciò che serve davvero, evitando sorprese o costi extra successivi.

Perché scegliere CloudFacile per una gestione trasparente dei costi

CloudFacile si propone come partner tecnologico per aziende che vogliono sicurezza, affidabilità e chiarezza.
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• Nessun overprovisioning: risorse ottimizzate, misurate sui tuoi carichi reali
• Contratti flessibili, senza sorprese alla disdetta o nel rinnovo
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Conclusione: nel cloud, trasparenza = risparmio reale

Il cloud è una grande opportunità. Ma solo se i costi sono sotto controllo e il servizio è allineato ai reali bisogni aziendali.
Ignorare i costi nascosti può trasformare un investimento in un costo ricorrente fuori controllo.

Affidarsi a un partner trasparente, che progetta soluzioni sostenibili e scalabili, è l’unico modo per ottenere valore reale dal cloud.

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